lunedì 13 giugno 2011

Sindrome della domenica sera

Il 41,1% degli italiani aventi diritto è andato a votare per il referendum. E fra questi ci sei anche tu, che sei tornato nel paesello sui monti perché sei un bravo cittadino di sinistra. E questa notte mi hai scritto la mail più sincera e piena di te che abbia mai letto. E non so quando riuscirò a guarire da te, devi avermi stretto così forte quella mattina in cui ti piacevo con la coda di cavallo, da non riuscire ad uscire più. E io ti ho risposto con la mail più sincera e piena di me che sia mai stata in grado di scrivere. Perché non ha senso fingere che tu non ci sia ancora, in molti dei miei pensieri. Aspetto un cenno che potrebbe non arrivare mai. E pensare che il nostro ultimo incontro debba restare di fronte ad una grande stazione del nord Italia, con il traffico delle 8 del mattino, mentre il cielo "grigio come un blocco di ghisa" ci ghignava che dovevi muoverti per andare al lavoro, non è allettante. E vorrei dirti che non fumo da almeno quattro giorni, ma domani mattina la prima cosa che farò appena uscita di casa sarà rifugiarmi dal tabaccaio. E vorrei dirti un milione di cose, ma è già lunedì, fra pochissime ore la mia sveglia suonerà e mi pentirò persino di averle pensate. E mi sentirò ridicola, quindi passerò il giorno nell'attesa del lunghissimo aperitivo che mi regalerò domani. E penserò a quando ti ho portato per la prima volta nella mia enoteca preferita, che tu hai preso una cedrata perché il vino non ti piace. E ordinerò un altro bicchiere di vino, anche per te. Che magari in un'altra vita ci incontriamo e tu hai imparato a bere e a brindare guardandosi negli occhi.

3 commenti:

  1. Un tuo commento è un onore e un piacere. Grazie.

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  2. Sei brava. e condivido il pensiero di chi ha scritto che rendi molto bene il mondo femminile delle amicizie.
    ma anche questo "amarcord", bello.

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