venerdì 29 luglio 2011

Analfabetismo sessuale e uomini assurdi (volume I)

Lo so, lo so che è di cattivo gusto parlare delle performance maschili. Soprattutto se non sono esattamente esaltanti e soddisfacenti. Ma ad una cresciuta a colpi di cinismo e Sex and the city, che la mattina dopo la prima volta ha chiamato le amiche del cuore per raccontare che sì, era davvero bellissimo come dicevano, è concesso anche sparlare. 
Non racconterò i dettagli dell'imbarazzante prestazione, causata non soltanto da una natura poco generosa del lui in questione, ma anche da una certa propensione all'alcol. Preferisco concentrarmi, invece, sull'assoluta inesperienza degli ultra 20enni italiani. Non so se dipende dal cattolicesimo imperante nel nostro Paese, dallo stupido tabù sessuale che non permette di parlare liberamente del tema, da una certa pigrizia dei maschi italici. Qualunque sia la causa, trovo che i più siano guidati da falsi miti e analfabetismo sessuale. Passi l'amico che mi ha detto "non hai mai visto un film porno, allora dove hai imparato?": non era tra le mie mire, quindi poteva benissimo andare a demolire i sogni e il piacere di qualcun'altra. Ma l'ultimo che mi è capitato dovrebbe davvero seguire uno di quei corsi a cui ci obbligano a partecipare da ragazzini, quando le femmine sono imbarazzate a parlare di ciclo di fronte ai ragazzi, e i maschietti celano la loro inesperienza dietro battutine idiote sulla lunghezza del proprio arnese.
L'ultimo in cui mi sono imbattuta ha 23 anni, qualcuno in meno di me, ma abbastanza per dare per scontato che sappia cosa deve fare. La realtà, naturalmente, è ben diversa. E' stato imbarazzante, e io sono una di quelle che arrossisce per poche cose. Concedersi a qualcuno che non sapeva che farsene, perché sembrava non avesse idea di cosa stesse facendo, è frustrante quanto avere una gran sete, una brocca d'acqua di fronte e non poterne assaporare neppure un sorso. Talmente frustrante che ad un certo punto, sfinita, ho finto di essere talmente stanca da voler dormire. E lui, stallone in erba, ha continuato ad insistere, a tentare di non farmi dormire, a continuare la sua penosa prestazione. Teatrino che è continuato anche al risveglio, senza capire che, se io mi ritraevo, era perché non ne potevo più delle sua mani ovunque. Un peccato e una gran delusione: l'ho aspettato per un tempo lunghissimo, a saperlo prima avrei evitato del tutto. 
A parte questo, vorrei che i maschietti capissero qualcosa. Non c'è nulla di male nell'ammettere di non saperci fare, non c'è bisogno di fingere grande esperienza se poi non si è in grado di mettere a proprio agio una donna. Il più delle volte i presunti stalloni sono quelli che non ti rendono felice neanche un po'. Senza contare, poi, i preservativi. Miei cari, so benissimo che c'è crisi, i soldi sono pochi, che entrare in farmacia e chiedere profilattici può risultare imbarazzante (anche se non ne vedo il motivo). Ma, cielo, uscite con una ragazza che volete portare a letto e non li comprate? E le dite "aspetta scendo un attimo a prenderli al distributore"? No, miei cari, la protezione è la prima cosa. Altrimenti meritate di trovare, al vostro ritorno dal fatidico distributore, la poveretta addormentata e ronfante. Sì, quella addormentata ero proprio io. Ma quando ci vuole...

Di uomini assurdi

C'è stato quello che pensava che potessi essere rimasta incinta senza la presenza dello sperma, quello che m'ha venerato come una divinità e diceva di dovermi adorare perché io ero la sua dea, quello che m'ha tallonato per due mesi salvo poi fare cilecca, entrambe le volte in cui gli ho concesso una possibilità. Da allora, però, ho imparato quello che dice la bibbia Sex and the city: "Mi scopi male una volta scemo tu, mi scopi male due scema io". Arriveranno presto, tutti, da queste parti. 
Stay tuned.

lunedì 25 luglio 2011

Difetti di fabbricazione

Parlo troppo spesso di uomini, ho frequenti tempeste ormonali, dormo con i capelli bagnati, fumo, bevo quantità esagerate di alcolici, mangio quello che voglio, sono lunatica, a volte odio il genere umano. Ma se tengo ad una persona mi do talmente tanto che non sono così rare le volte in cui sbatto i denti e li scheggio, metaforicamente parlando. Sono giorni di cambiamenti che ho troppo sonno per metabolizzare. Ma ho avuto un'idea per una rubrica fissa: uomini assurdi che ho avuto nella vita. A giudicare dal successo che certi racconti hanno tra i miei amici, non vedo perché non debba diffondere il verbo anche sul web. 

lunedì 18 luglio 2011

Una paura talmente folle

Ho avuto una sola storia lunga nella vita. E' durata circa un anno e mezzo. Lui tentava di irretirmi da almeno due anni. L'ho conosciuto a lezione di Inglese, lui era lì solo per mettere la firma di presenza, io seguivo interessata e partecipavo alle discussioni. Una volta mi ha beccato in macchina mentre aspettavo un amico. Si è avvicinato e ha cominciato a chiedermi da dove venivo, a che anno ero iscritta, cosa facessi lì. Una sera il mio vicino ha bussato alla cucina della finestra per chiedermi una scatoletta di tonno: doveva improvvisare una cena e non aveva nulla di commestibile. Lui è sbucato da dietro le sue spalle, improvvisamente interessato alla serata. Non so come e perché io abbia ceduto. Era l'inizio dell'estate, ero magra e bella come non sono mai stata. In giro con amiche a bere sangria, abbiamo incontrato lui. Doveva fare uno degli esami più difficili che io avevo già dato, gli ho offerto qualche consiglio. Il giorno dopo me lo ritrovo di fronte in biblioteca. Mi ha fissata tutto il tempo senza riuscire a studiare, la bocciatura è stata d'obbligo. Poi mi ha chiesto la mail. E ho rimediato un invito a pranzo, un caffè e decine di sms simpatici e piacevoli al giorno. Alla fine della settimana, ero ad una festa di laurea, è venuto a rapirmi e m'ha portato a fare il bagno di notte. E' finita, chissà poi come, che mi sono innamorata. Di lui mi piacevano i piccoli gesti, le attenzioni, le sorprese. I primi tre mesi sono stati meravigliosi. Ho passato uno delle estati più belle della vita. Poi è arrivato l'autunno. L'abbronzatura è finita nello scarico della doccia, io sono ingrassata per una serie di problemi di salute. Era un periodo difficile, di cambiamenti che mi facevano paura. Mi sentivo debole. E lui ha iniziato a cambiare volto. S'è trasformato nell'opposto di quello che era all'inizio. Non so come io abbia fatto a resistere ancora un anno intero. C'erano giorni perfetti, risate e complicità e poi di colpo lui s'incupiva, per una battuta sbagliata, per un mio piccolo malumore. Vederlo era come giocare alla roulette russa. Temevo di parlare perc non farlo arrabbiare, bastava contraddirlo minimamente perché se ne andasse come un bambino capriccioso. Ricordo pomeriggi interi ad urlare con una tale violenza che alla fine mi sentivo svuotata e non ricordavo più nemmeno quale fosse la causa della discussione. Ricordo ore di lacrime disperate. Ricordo il desiderio di morire, perché ero entrata in un vortice che mi soffocava. Ricordo le volte in cui mi hai fatto male, dentro e fuori. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno. Mi vergognavo. Più lui mi trattava come uno straccio, più pensavo di averne bisogno. E' una sensazione che non so spiegare, mi sembra incredibile di aver permesso e tollerato tanto. Io ero arrivata a pensare di meritare quello. Pensavo che lui mi amasse. Perché me lo ripeteva, in lacrime, dopo ogni volta, dicendo che era costretto a comportarsi così perché io sbagliavo. Me lo ha ripetuto spesso, dopo, che io lo sottoponevo ad angherie. Ha usato proprio questa parola. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno. Mi vergognavo. In uno dei litigi più clamorosi, fece finta di non vedermi ad una festa in cui eravamo stati invitati entrambi. Mi passo vicino senza salutarmi. Io avevo una benda sul braccio per nascondere i segni e le calze pesanti perché la gamba destra era coperta di lividi. Alcune amiche hanno visto, sono crollata e ho detto la verità. Ma non sono riuscita ad uscirne, nonostante tutto. E' stato duro e faticoso uscirne. E ancora oggi dubito che certe cose si cancelleranno mai del tutto. Ho dovuto prima convincermi, di nuovo, che io sono una persona capace, in grado di rendere felici gli altri e che soprattutto non merita botte da chi dichiara amore. Ho dovuto recuperare la mia forza, la mia vita. Non so come ci sono finita e ancora meno so come ne sono uscita. Sembrava impossibile. Un attimo parlavamo del nostro futuro, di una possibile convivenza, e un attimo dopo mi prendeva di peso per scaraventarmi fuori dalla porta. E' umiliante pensarci e fa ancora male. Non sono molte le persone che conoscono questa storia e raccontarla dalla tastiera non è nemmeno più facile. Ma voglio sperare che la legga qualcuno che si trova nella mia stessa situazione di allora. So che non è abbastanza per liberarsi di un tale peso, ma può essere una minima via di uscita. La cosa brutta, però, è che temo di non essermi ancora liberata da quei brutti ricordi. A volte tornano con una prepotenza che fa male. Mi basta incontrarlo per strada o incrociare sua madre per far riemergere tutto. La verità è che ho paura. Temo di infilarmi di nuovo in una situazione del genere. Temo di non essere in grado di gestire una relazione sana e normale. E, ancora peggio, c'è una minima parte di me che teme di essersi meritata tutto ciò che m'ha fatto. Non so cosa fare. Sono passati quasi due anni da quando me ne sono liberata e certe sensazioni non passano. Nemmeno l'uomo che m'ha spezzato il cuore, che pure m'ha resa molto felice, è stato in grado di cancellarle. Ogni tanto spuntavano, anche mentre ero con lui. E mi bastava una sigaretta guardando Saviano con lui per essere estremamente felice. Ho paura. Una paura talmente folle che inizio a pensare di dover ricorrere a qualcuno che possa aiutarmi davvero. 

lunedì 11 luglio 2011

Le grandi verità rivelate: abbigliamento truzzo e sesso

A volte ritorno, anche se spesso le sinapsi che dovrebbe avere una qualunque quasi 26enne normale non mi appartengono. Ho un nuovo smalto rosso, un'abbronzatura invidiabile, un milione di cose da fare, ma nessuna voglia di impegnarmici. Un nuovo taglio di capelli, un paio di chili in meno, un nuovo abbronzatissimo trombamico (che se non la smette di fare il grande uomo farà presto la fine del mio ex nuovo trombamico). Il solito tarlo che mi rode, ovvero l'uomo che m'ha spezzato il cuore. Ma è estate, la stagione del mojito, della leggerezza, delle canzoni truzze, del sesso casualemanontroppo, delle vacanze. E mentre aspetto con ansia la fine di luglio e progetto le mie fughe di agosto, ho deciso che scriverò una guida per quando i miei nipoti cresceranno. Perché non è facile essere adolescenti. Ancora meno diventarlo con mamme e zie come me e le mie sorelle. Quindi, cari pupetti, ricordate che le t-shirt truzze non sono in nessun caso ammesse, quindi spendete i vostri soldi in alcolici, in sigarette, in concerti, in dischi, in libri, in droghe leggere. Ma mai mai mai per magliette di Baci&Abbracci o frizzi e lazzi simili. E ricordatevi, pupetti miei: non c'è niente niente niente meglio del sesso. Nessun cioccolato né alcuna alterazione della realtà vi regalerà il piacere che una sana scopata consenziente sa darvi. Parola della zia, quella innamorata di uno che non la vuole più, che cerca di inebriarsi il cervello con altri chiodi niente male.