sabato 11 giugno 2011

I coinquilini, ovvero la famiglia che ti scegli!

Io e coinquilina#2 abitiamo insieme dal lontano 2006. Io iniziavo il terzo anno di università, lei s'iscriveva al primo. Per giorni io e coinquilina#1 ci chiedevamo con curiosità chi fosse mai questa tizia con la passione per gli animali strani, che veniva in qualche modo a rompere un equilibrio. Coinquilina#2 è arrivata una domenica sera di inizio ottobre, timida, astemia, con i suoi animali esotici, una treccia e le sue mille valigie. Ricordo di aver pensato "è troppo magra e carina, non mi piace!". Sono bastati quattro giorni per farla ubriacare, vomitare, aprire al mondo e renderla una di noi. Da allora s'è formato questo magico trio che nonostante le avversità e le distanze non s'è mai sciolto del tutto. Tra me e lei, in modo particolare, c'è un rapporto che sembra più quello di due fidanzati. Violenti litigi, pianti, scenate. Poi tutto torna come prima e ricominciamo a bere, dire e fare cose molto stupide. Lei di me sa tutto, mi ha visto in condizioni talmente pietose che me ne vergogno da sola. Ci siamo viste senza trucco, ubriache, appena sveglie, vomitanti, in lacrime, mestruate, incazzate, felici, con la ridarella, ballare in modo ridicolo, mangiare e bere come camionisti, arrapate, innamorate, deluse e in qualunque possibile stato psicofisico. Ma tra me e coinquilina#2 ci sono differenze sostanziali. Io sono studiosa e secchiona (non si direbbe!): in cinque anni netti ho preso le mie due lauree e ora sono alla formazione post universitaria. Lei sta finendo la triennale, non le piace particolarmente lo studio, ma non vede l'ora di finire. Io m'innamoro ciclicamente di uomini improbabili tentando di convincere il mondo che sono favolosi. Lei detesta le relazioni serie e tenta di farmi aprire gli occhi invano. Io ho cellulite e inestetismi vari, mangio e bevo come uno scaricatore di porto, salvo rari momenti di lucidità in cui compro solo biscotti integrali e zucchine. Lei è magrissima e un paio di gambe notevoli, che mette in mostra con vestitini inguinali che per lei sono abiti, ma per il resto del mondo sono top. Eppure la sera, mentre io mi strucco e blatero le ultime cavolate della giornata, succede qualcosa di straordinario. Di fronte alla mia cellulite, lei si spalma enormi quantità di costosissima Somatoline. Lamentandosi, perché "da quando è all'università è diventata grassissima". Io sorrido, la lascio sfogare e non provo neppure a dirle "cosa ti lamenti a fare, guarda le mie gambotte". Io la lascio fare, perché, cavolo, siamo donne. E non bisogna mai contraddire una donna che si lamenta del suo aspetto fisico. Il rischio è quello di non uscirne indenni.

2 commenti:

  1. hai un modo di descrivere l'universo femminile incantevole, lontano da banalità ma con tanto vero sentimento

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  2. Ti ringrazio, è uno dei complimenti più belli che mi abbiano mai fatto. Io cerco di raccontare la mia realtà come so fare, spero di riuscirci nel miglior modo possibile.

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