mercoledì 21 settembre 2011

Effetti collaterali

Non sono una ragazza comune, l'ho sempre saputo. E non perché mi ritenga troppo figa, ma perché spesso i discorsi o le attività da "femmina" mi annoiano (e qui ci sarebbe da aprire un intero capitolo sul mio femminismo in realtà maschilista, ma evito). Il punto è che io non posso avere reazioni come le persone normali. Sto preparando un esam(on)e in cui ho investito tutta la mia formazione e la mia vita (nonché una discreta quantità di soldi), vedo il mio futuro nebulosissimo, l'estate è finita. Eppure io non sono agitata, non ho paura, non ho le tipiche crisi di nervi che vedo in alcuni colleghi (e molte colleghe). Io no, io sono tranquilla. Fumo tanto, è vero, mangio qualche schifezza (non più del solito), a volte faccio fuori un pacchetto di gomme in un paio d'ore. Ma sono tranquilla. Per questo somatizzo. Perché lo stress, da qualche parte dovrà pur uscire. Così ho sviluppato una serie di poco simpatici malanni ed effetti collaterali non gravi ma molto fastidiosi. Poi c'è il fatto che qualche sera fa ho abbracciato il mio cantante preferito, l'ho ringraziato, ho sentito il suo ottimo odore e ho quasi pianto come una 15enne. Questo mi ha creato uno stato di benessere totale, che spero durerà fino alla data x. Temevo fosse cinico e maleducato, invece è molto meglio di come lo avevo sempre immaginato e di ciò che dicono i suoi testi. E no, lo giuro, non è Tiziano Ferro.

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