mercoledì 7 settembre 2011

Donne servizievoli o vittime?

Le persone con cui ho frequentato il liceo, a parte pochissime eccezioni, non sono mai state dotate di grande sanità mentale (me compresa!). C'era quella che si tagliava le braccia, quella che piangeva per non farsi interrogare in storia, quella che dichiarava di amare Berlusconi e bramarlo fisicamente. C'era il tizio manesco che non si lavava, quello a cui piaceva il sesso sadomaso, il fanatico sportivo sparito dopo la maturità. Poi c'era lei, la chiameremo Alba, che all'apparenza sembrava normale. Piccolina, carina, non particolarmente brillante o studiosa, una persona senza eccessi, nella media. Un giorno, però, mi ha confidato di comprare ogni tanto un pacchetto di sigarette da 10, pur non essendo una fumatrice, "perché se un ragazzo carino me ne chiede una almeno posso offrirgliela". Ecco, Alba era una sottomessa, della peggior specie. Dentro di me, all'epoca, l'ho criticata in malo modo "perché guarda tu se dobbiamo piegarci così ai desideri dei maschi, io sono emancipata e moderna, non mi farò condizionare da loro". Oggi, circa dieci anni dopo, è finita che Alba ha lo stesso ragazzo trovato poco dopo quella conversazione, mentre io. Io. Dai su, non c'è bisogno di ricominciare la tiritera sui miei rapporti con i maschi....

Ad ogni modo oggi, mentre facevo pausa sigaretta, ho ricordato dell'abitudine di Alba e ho iniziato a pensare alle donne. Siamo naturalmente programmate a fare le "geishe", a prevedere i desideri dei maschi senza farci mai cogliere impreparate, o siamo invece vittime di una società, limata da anni di Cattolicesimo e maschilismo, che ci impone di essere sempre un po' asservite? Non credo che in molte comprassero sigarette per offrirle nell'eventualità di essere abbordate da un tipo carino. Ma non è forse questo il risultato di tutto il resto, di una vita passata a cercare di essere "carine, profumate, in ordine"? Io sono cresciuta in una famiglia ad alto tasso femminile e per fortuna non ho mai vissuto direttamente le differenze con un eventuale fratello. Ma mi è sempre stata instillata l'idea che le ragazze devono essere educate, composte, pulite. Niente gomiti sul tavolo, non si parla con la bocca piena (ecco, di questo sono fiera, conosco una ragazza con cui sono costretta a mangiare spesso che si mette persino a strillare col boccone e ogni volta il mio stomaco si contorce in preda ai conati!), hai la gonna non correre e non sudare. Io puntualmente strappavo le calze, sporcavo la gonna e andavo in giro con le ginocchia sbucciate. Ma, crescendo, sono diventata vittima di certi meccanismi. Vestirsi con cura, truccarsi (per fortuna non ne abuso, non solo perché non sono molto abile, ma perché in poco tempo divento un vero e proprio panda!) e agghindarsi in maniera ossessiva sono solo lo sfogo della nostra più o meno marcata vanità, o sono anche il nostro "ruolo", la prosecuzione naturale al nostro essere "femmine", che qualche decennio fa si concretizzava nel fare la casalinga muta?

Forse la mia è una visione un po' esagerata e certamente le mie riflessioni sono molto semplicistiche. Si potrebbe parlare per ore ed ore di quanto l'educazione, i media e la società influenzino i modelli di comportamento delle bambine, basta andare in un qualunque negozio di abbigliamento o di giocattoli per accorgersene. Quando ero ragazzina, a tavola, ho discusso con mia nonna che voleva obbligarmi a mangiare chissà cosa "perché le femmine devono mangiare tutto". E' vero, lei aveva più di 80 anni ed aveva la mia età negli anni Trenta. Ma da allora mi sono data un imperativo: non devo fare nulla per compiacere un maschio o per incarnare il mio "ruolo sociale", devo farlo solo per me. In realtà non penso di esserci riuscita del tutto. Non credo che le cerette, una passata di rossetto, una spruzzata di profumo, l'acquisto di certi abiti o persino determinati atteggiamenti civettuoli fossero tutti per me. Ma voglio avere la presunzione di essere in qualche modo libera da alcune sciocche convenzioni. Farò orrore a molti, ma la gran parte delle volte, anche in dolce compagnia, ho mutande e reggiseno spaiati, non sono truccata e i miei capelli non sono perfettamente in ordine. Sono gesti infantili e probabilmente qualcuno penserà che sono sciatta. Ma voglio continuare ad illudermi che siano una sorta di mia ribellione a questo sistema di wannabe veline. 


Poi, va bè, il trombamico mi chiede di uscire venerdì, ovvero fra quattro giorni, e subito il cervello inizia a passare mentalmente in rassegna il guardaroba per decidere cosa indossare, per essere carina, ma non troppo in tiro, per non dargli l'impressione che mi sono ripulita per lui. Ma questa è solo facciata, poi con lui parlo della sua vacanza in barca e gli chiedo come si fa a risolvere il problema cacca...

6 commenti:

  1. Io la penso come te, e per questo mia nonna (88 anni) un giorno mi fa: "Ma come devo fare con te? Ma tu parli così davanti ai ragazzi?" perché secondo lei devo essere sempre impeccabile e amorevole, se no continuerò ad essere "signorina" per il resto della mia vita..!

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  2. nonostante mia nonna sia del '17, ha sempre avuto una visione alternativa della donna. ci dice sempre che dobbiamo essere felici, e che non implica obbligatoriamente trovarsi un uomo. ovvio, se te lo trovi, meglio!!!!

    io sono della serie "se non ho il mascara non esco a prendere il pane", però davvero, non lo faccio per gli altri, lo faccio per me.
    adesso che sono di nuovo zitella, non ho nessuna intenzione di passare il mio tempo a cercarne un'altro...

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  3. Io credo che piacersi sia d'obbligo, ma che anche questo faccia parte dell'unicità che rende bella una persona. Non è detto che ci sia un modo per tutti, anzi ognuno trova il suo modo. Il tuo intimo spaiato può rivelarsi sexy quanto un completo de La Perla perché tu trasmetti armonia con il tuo corpo e gli altri la percepiscono. Non la vedo come una questione di compiacimento, almeno non per te che hai scritto il post, me e le fanciulle che hanno commentato qua:D

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  4. @ Nanìa: Io sono convinta che resterò "signorina" a vita, ma preferisco questo che modificarmi per i desideri di qualcuno! quindi w quelle come noi!

    @ pamela: Un po' ti invidio, io sono talmente pigra e spesso assalita da momenti di sciattoneria che proprio non ce la faccio ad essere sempre impeccabile! (a dire il vero quasi mai, c'è sempre qualcosa che non va, ma probabilmente è proprio quello il bello!)

    @ Sabrina: Per fortuna "noi" capiamo che per piacersi non basta essere perfette o come gli altri ci vorrebbero. Mi dispiace solo per quelle che non riescono a godersi semplicemente la vita!

    @ cooksappe: Non sai che ti perdi! Soprattutto per i racconti delle vacanze in barca, eh...

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  5. la penso esattamente come te...hai letto il libro falli soffrire di sherry argov? mi pare si chiami così l'autrice...comunque, si viviamo un pò sempre alle dipendenze di questi uomini, quando in realtà basterebbe un pò di autostima e fiducia in se stesse per essere più autonome...

    ps.anch'io uso il completo spaiato molto spesso e a volte non avevo la pelle liscissima del post ceretta! :)

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