martedì 2 agosto 2011

Changes (turn and face the stranger)

Qualche anno fa David Bowie balbettava di cambiamenti ed esortava a girarsi per affrontare lo straniero. 
E' un po' così che mi sento, in queste settimane. Ad una decina di giorni di distanza sto metabolizzando quanto sarà diversa la mia vita nei prossimi mesi. Sono tornata all'ovile, dai miei genitori, riuscendo a sistemare chissà come tutta la mia roba. Pensavo che l'impatto sarebbe stato peggiore, ma devo aver imparato a difendermi molto bene dalla malinconia. Di certo l'estate mi sta dando una mano. La parte difficile arriverà a settembre. Ma sto pensando di iscrivermi in palestra. Io. In palestra. Sento il bisogno di depurarmi e ricominciare da qualcosa che rompa completamente con la mia vita di prima. Ci penserò, ma conoscendomi cambierò idea non appena pagato un costosissimo abbonamento semestrale. In mezzo ci sarà un esame, un esamone anzi. E forse un tesserino. E la ricerca spasmodica di un posto anche per me. E io non vedo l'ora di iniziare a prendere il ritmo, di trasferirmi magari, ma di trovare finalmente il mio posto nel mondo.
A parte questo, mi sento bene come non mi sentivo da mesi. E questo potrebbe senza dubbio essere segno di una tragedia imminente. Ma mi godo il meritato benessere senza ansie. E' stata una primavera dura, spesso mi sono chiesta quale fosse la mia strada e ho desiderato un reset cerebrale come in Eternal sunshine of the spotless mind. Eppure sembra tutto passato. Credo di essere sulla via della guarigione, forse sono ancora convalescente, ma il peggio è passato. Chissà come ho smesso di pensare a lui. E lui è risbucato, chissà da dove, per chiedermi di vederci. Nella mia zona, dove verrà in vacanza fra qualche giorno. Gli ho detto che si può fare, ma in realtà non sono ancora convinta di voler andare a quell'appuntamento. Come se mi avesse letto nel pensiero, ieri è tornato, una serie di sms amichevoli e simpatici. Non so cosa voglia, ma il bello è che non me lo sono chiesta. Penso che dovrebbe decidere cosa vuole. Penso che se mi chiedesse di tornare da lui, anche se non lo ammetterò mai con nessuno, io lo farei con poche esitazioni. Ma penso che non gli permetterò più di distruggermi un'altra volta. Sono riuscita faticosamente a tornare quella che ero, non gli è concesso farmi cadere ancora.
(l'introspezione è finita, la rubrica degli uomini assurdi sta per tornare, è una promessa!)

Nessun commento:

Posta un commento