lunedì 20 giugno 2011

Strani giorni

Sono giorni strani, pesanti e piacevoli allo stesso tempo. L'estate, le serate a tirar tardi con gli amici, a costo di dormire 4 ore per notte, gli aperitivi che non finiscono mai perché "tanto è ancora giorno e di cucinare non ho voglia". Dall'altro lato ci sei tu. Tu che più di tre mesi fa m'hai spezzato il cuore come poche altre persone sono riuscite a fare. Tu che sei ricomparso proprio quando mi stavo dimenticando di te, quando mi stavo riprendendo la mia vita e ricominciavo ad apprezzarne realmente tutte le sfumature. Mi hai chiesto aiuto, mi hai fatto di nuovo sentire la donna più bella del mondo, mi hai confessato che stare con me ti renderebbe più sereno. Poi ti sei tirato di nuovo indietro promettendo di sparire. Salvo invitarmi a prendere di nuovo quel treno per venire da te, che probabilmente mi renderebbe felice per almeno due giorni. Ma, ne sono certa, mi farebbe ripiombare di nuovo nell'incertezza e nel senso di colpa. E ho rifiutato il tuo invito, con una fermezza di cui non mi credevo capace. E forse me ne sono già pentita, dal momento in cui ti sei ritratto di nuovo, quando di nuovo mi hai giurato che non ti saresti più fatto sentire. E ho avuto paura. Perché non sembri più l'uomo che mi dava quelle belle sensazioni. Perché hai un altro tono di voce, più freddo, più duro. Perché sembri non emozionarti più per le cose che prima ti rendevano felice. Perché stai perdendo il sorriso e lo stupore che m'hanno fatto innamorare di te. Perché ora che hai raggiunto tutto quello che volevi ti rendi conto che tutto potrebbe cadere, di nuovo, e hai talmente paura di essere felice che scacci qualunque cosa potrebbe renderti sereno. E io non capisco, vorrei starti vicino, ma non posso permettermi che tu mi faccia ancora male. E penso che se mi avessi chiesto qualche settimana fa di prendere quel treno per correre da te, io non ci avrei pensato due volte e avrei litigato con chiunque pur di starti vicino. Ma sto riscoprendo quanto sia piacevole pensare solo a me. Non uscire se non ne ho voglia, o tornare a casa all'alba per il solo gusto di chiacchierare con gli amici. Dormire tutto il pomeriggio o girare in posti nuovi senza una meta. Ubriacarsi ad una festa in spiaggia senza dovermi preoccupare che tu non bevi e poi chissà che cosa pensi di me. Mi manchi, questo è certo. Mi mancano le tue mani grandi, il tuo buonumore, la certezza di avere qualcuno su cui poter contare. Ma sembra che questa persona non esista più. E io non posso distruggermi ancora per guarire te. Sono certa che questo non sia il finale. Abbiamo ancora molto da dirci e da darci. Ma ho imparato che non puoi essere la crocerossina di qualcuno che non te lo permette. E che nessuno, nemmeno un uomo meraviglioso come te, può rendermi ancora quella che sono stata in quei giorni orrendi. Per ora mi godo il mio smalto rosso, il primo accenno di abbronzatura e le serate all'aperto. Ma ti assicuro che tendo sempre un orecchio verso di te, in qualunque momento vorrai io sarò tua.

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