domenica 5 giugno 2011

Di tradimenti e dintorni

Immagino esista una teoria specifica, e se non esiste me la creo io. Le sere in cui ti senti gonfia, spenta, stanca, quelle in cui "no io solo un bicchiere e torno a casa ad un orario decente", sono quelle in cui non vorresti mai rientrare nemmeno con la luce del giorno che ormai ti ferisce gli occhi con il trucco colato. E così succede che in una di queste sere, diventata molto alcolica nonostante i buoni proprositi, incontri qualcuno che non vedevi da un po', per il quale hai sempre avuto un debole, non solo dal punto professionale. E complice quei cocktail che proprio potevate evitare, parlate parlate parlate. Del lavoro, delle vostre vite, di sesso, tradimenti, pettegolezzi su conoscenti comuni. Poi lui si fa avanti, confessandoti di aver tradito la donna con cui sta da anni, quella da cui vorrebbe un figlio, perché "si sente pronto, ha quasi 30 anni ed è innamorato". E mentre con la cannuccia colorata giri il tuo ennesimo cocktail, con fare da donna vissuta gli dici che no, lei non avrebbe dovuto perdonarlo, che io non farei mai un figlio con qualcuno che m'ha tradito già una volta. Eppure lui sembra sincero, un uomo atipico, ecco, che afferma senza problemi di amare la sua donna. Un ultimo cocktail, chiacchiere con gli amici, saluti, baci, alla prossima. 


Poi il sole spunta quasi completamente, ti viene voglia di fare colazione, giri per la città che si risveglia vestita ancora come la sera prima, senza troppa voglia di infilarti nel letto, nonostante sia sveglia da ormai 23 ore. Poi il trillo del cellulare ti avvisa un sms ricevuto. Ed è lui. L'uomo irreprensibile, quello che vuole un figlio, che ama la sua donna e non la tradirebbe mai più. E guarda caso vorrebbe tanto venire a casa tua a fare colazione, ma peccato non può muoversi, e io sono troppo lontana, e il destino non ci vuole far incontrare e bla bla bla. 


Io di uomini così ne ho visti un po', con alcuni m'è piaciuto giocare, ché tanto la tua ragazza chi la conosce, non è mica amica mia. Altri li ho subìti, che sparivano per giornate intere con scuse del calibro di "ho tenuto il cellulare silenzioso tutto il giorno e mi sono addormentato come un sasso senza controllarlo". Pietosi. Ma allora, mi chiedo, è così difficile darsi completamente ad una persona? Senza sotterfugi, senza il bisogno di tradirla, senza cercare conferme altrove. Semplicemente con l'onestà di lasciarla quando si sente il bisogno di andare a letto con un'altra - perché può capitare, siamo fatti anche di istinti animali. Io non sono una di quelle che sognano l'abito bianco, il "vissero felici e contenti" o la monogamia per la vita. Mi piace conoscere gente nuova, sperimentare la compagnia di uomini diversi, anche i loro corpi, perché no? 


Ma m'è capitato di provare qualcosa di molto intenso. Non so se potesse definirsi amore, ma era qualcosa che ci si avvicinava molto. E mai ho desiderato assaggiare le labbra di un altro, sentire il suo sapore, avvicinarmici talmente tanto da riuscire ad inspirare l'odore del suo corpo. Non è onesto, non è rispettoso. 




E, soprattutto, uomini, provarci dopo aver raccontato di volere un figlio dalla donna che amate alla follia, non è sintomo di grande classe.

2 commenti:

  1. non c'entra la classe. Era un modo come un altro per dirti "guarda, da ingravidare ne ho già una, se ti va una notte di sesso senza complicazioni sono disponibilissimo" :)

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  2. Dici? Allora potrei fiondarmici, mi è rimasto di traverso da un anno e mezzo e non avrei mai sperato di raggiungere l'obiettivo :D

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