martedì 14 giugno 2011

Dammi questa mano zingara: la cartomante dei miei stivali

Era una giornata troppo bella, quella di ieri, per non uscire a festeggiare. Il quorum raggiunto, la valanga di sì per non privatizzare l'acqua, impedire il nucleare e il legittimo impedimento. L'aria d'estate sembrava avere un odore diverso, ancora più buono del solito. In strada anziani e bambini sorridevano e brindavano sventolando bandiere, ho visto la mia seconda città, governata da un sindaco di centrodestra, piena di vita come non era mai stata, pervasa da un desiderio di cambiamento che non tollera più certi metodi autoritari e la miopia di chi la regge. 
Così, riuniti gli amici quasi al completo, ci siamo piazzati nella nostra enoteca del cuore dalle 19.30 per festeggiare. Abbiamo brindato al quorum, a noi, al Paese, ci siamo riappropriati del "forza Italia", che magari ora la smetterà di evocare loschi figuri di bassa statura, abbiamo intonato Bella Ciao in tutte le varianti possibili. Quando il livello alcolico era già irrimediabilmente alto, l'oste ci ha annunciato che stava per arrivare una cartomante. Un po' per gioco un po' per ubriachezza mi sono fatta leggere queste fantomatiche carte, tra le ansie delle mie amiche che avevano paura di chissà che cosa. Non sono religiosa, ma sono ugualmente molto scettica su queste cose, anche se per gioco leggo gli oroscopi. M'aspettavo una sorta di fattucchiera con la palla di cristallo, il turbante in testa e un abbigliamento stravagante. Mi sono ritrovata seduta di fronte ad una donna sulla quarantina, un po' sovrappeso, vestita male, con i capelli sporchi e la pelle grassa e poco curata. Senza contare la montatura degli occhiali da vista di colore bianco, una delle cose che più feriscono il mio senso estetico. La cartomante mi ha chiesto se sono fidanzata, se lavoro, poi mi ha fatto scegliere un mazzetto fra i quattro in cui aveva diviso le carte. Ha iniziato male, dicendo che avevo chiuso l'ultima storia ma avevo fatto male, che lui prova qualcosa di forte per me, che vorrebbe ricominciare. Sbagliato: è stato lui a chiudere e anche se so che prova qualcosa per me, non vuole ricominciare. L'ho smentita e ha iniziato a correggersi, dicendo cose molto generali, basandosi sulle poche parole che le avevo detto io e arrampicandosi un po' sugli specchi. Per ultima è uscita la carta dell'innamorato, cosa che mi ha fatto sorridere non poco: il caso è davvero ironico, a volte. Lei ha concluso dicendo che lui tornerà se io gliene darò la possibilità, se dimostrerò di essere cambiata, se la smetterò di avere dubbi. Sono tornata a bere con gli amici prendendo in giro queste parole, senza farmi condizionare neanche un po'. Io, però, sono una persona mediamente intelligente e serena, che non ha bisogno di attaccarsi alle parole di certi personaggi per avere sicurezza. Ci sono persone che hanno problemi veri, che si lasciano condizionare da maghi/santoni/chiromanti e simili, finendo spesso sul lastrico e senza aver risolto le loro difficoltà. Mi chiedo con quale coraggio ci si può approfittare di gente che avrebbe bisogno di altri aiuti, ma ho capito che purtroppo esistono persone senza alcuna coscienza. 
A parte la divagazione moralizzatrice, oggi risento tantissimo dei prolungati festeggiamenti di ieri sera che sono consistiti in una quantità innumerevole di bottiglie di vino bianco e due amari alla liquirizia, una passione che non riesco ad abbandonare. Oggi, però, ho la faccia grigia, risento del poco sonno e del troppo alcole mi sento banale ed incapace. Ma il quorum si raggiunge una volta sola, continuo ad avere un grande sorriso. E poi, chissà, magari torna davvero e mi tocca persino ringraziarla, la cartomante con la pelle grassa.

1 commento: