lunedì 30 maggio 2011

Di ballottaggi e dintorni


Il vento è cambiato e per la prima volta dopo molto recupero un minimo di fiducia nella politica e in questo meraviglioso Paese. Giuliano Pisapia, centrosinistra, è il nuovo sindaco di Milano. Luigi De Magistris, Idv, ha trionfato a Napoli. E io scrivo e guardo gli speciali sulle elezioni, sorridendo al nuovo corso. Spero che il centrosinistra non deluda gli elettori che hanno scelto di ribellarsi al berlusconismo e di dare una possibilità alle alternative. Io per una volta voglio crederci. Per ora sono entusiasta come quando l'Italia vinse i mondiali di calcio, 5 anni fa. Ma questo non è un gioco, questa è politica e avrà in mano il futuro dell'Italia.

sabato 28 maggio 2011

Ma soprattutto... perché? Volume uno

Scrivere è l'unica cosa che mi sia venuta bene nella vita. Considerato che non ho nessuna intenzione di dare vita ad una creatura, temo resterà anche l'unica. Ma mi fa sorridere il termine "scrittura creativa". Per me la scrittura è sempre stata curativa, un modo per mettere a posto l'anima e i pensieri. Ho bisogno di scrivere su tutto, come la gente normale necessità di nutrirsi. No, non sono così profonda, piuttosto una cazzara che a 25 anni (e mezzo, a dirla tutta) ancora non ha capito il mondo e cerca di barcamenarsi come meglio può. 
Ed eccola, la mia scrittura curativa, in un giorno di qualche mese fa in cui avevo il cuore spezzato e non vedevo alternativa.


29 marzo 2011
«Quando scrivi, ci sei solo tu». Oggi ho letto questa frase distrattamente. Poi ho iniziato a pensarci e m’ha perseguitata per tutto il giorno. Quando scrivi ci sei solo tu, con tutto quello che ti porti dietro. La prima volta che ti s’è spezzato il cuore, gli ideali persi e quelli che ancora resistono, la prima volta che hai fatto l’amore, gli odori che hai apprezzato, i paesaggi che t’hanno riempito gli occhi e il cuore. I sapori che ti soddisfano i sensi, i baci che t’hanno emozionato, le lacrime di rabbia e quelle di gioia, le paure più forti che t’hanno stretto lo stomaco, i luoghi che hai visitato. Amo riuscire a dare un senso scritto a tutto e amo leggere il sapore delle cose, sentire l’odore di quello che gli altri scrivono. È una dote che a volte ti tradisce, perché ti spinge ad indagare, a fare domande, a rincorrere pensieri che spesso ti torturano malamente il cervello. Ma poi pensi che la felicità è banale e la banalità non fa per te e non si può raccontare qualcosa che non ti fa provare emozioni forti. Non ti fa scavare dentro, non ti fa cambiare, riflettere, vivere ogni cosa intensamente. E allora per un attimo valuti diversamente questi giorni confusi. I morsi allo stomaco, la stanchezza del lavoro, sentire di star facendo bene e di imparare qualcosa ogni giorno. E le lacrime, la voglia dei baci di un uomo che ti sembra di non aver neppure mai avuto. E il sapore della sua pelle, l’odore del sesso, il suo modo deciso di camminare, di chiudere la tua mano piccolissima nella sua. E le sue manie, le attenzioni, la passione, gli Intercity nel weekend e la vita divisa in compartimenti stagni. Io ci ho provato, a depurarmi. Io mi ci sono dedicata completamente, anima e corpo, a quest’uomo che ho creduto meraviglioso. Poi m’è scivolato tutto dalle mani, senza che me ne accorgessi, senza un perché. Come se non ci fosse mai stato nulla, come se fosse stato solo vapore che per qualche tempo m’ha riempito la vita. Ed ero davvero decisa, io, a cambiare. La monogamia, la sincerità, il sacrificio di un amore brevissimo in cui ho creduto davvero. E mi sono innamorata senza alcun dubbio, senza domande, senza retorica. Io, che non sono mai convinta di nulla e cinicamente demolisco i sentimenti puri. Io ho provato il sentimento più forte e limpido che avessi mai sentito in vita mia. Ma non fa per me, l’ho capito quando mi ci sono scottata. Gli ho dedicato la mia anima e il mio corpo per tutto questo tempo brevissimo, senza mai alcun timore. E lo avrei continuato a fare ancora e ancora, fino a che quella sensazione di benessere fosse durata. E poi il colpo di scena. Quel sentimento così banale e chiaro era univoco. E quindi mettiamo un punto e andiamo a capo. No, non puoi fare domande, stupida ragazza dalla mente fertile. Io sono un uomo, io ho deciso che la tua vita deve andare così. Io indirizzo anche te. Io sparisco, senza tornare indietro. E non penso a quello che dicevo mentre facevo l’amore con te, e non rileggo le cose che t’ho scritto e non capisco che forse una come te, difetti inclusi, non la troverò mai. E non penso che tu non m’avresti tradito, non penso che tu ti saresti data esclusivamente a me. No, io ti butto via, con tutto quello che ti porti dietro. E fanculo all’uomo meraviglioso che ero prima. Sono innamorata di te, credo di esserlo stata dal momento in cui mi hai stretto forte quando ti ho raccontato dei lividi dell’anima e di quelli del corpo. So che non troverò facilmente una quercia come te. È di questo che ho bisogno, di un punto di riferimento profumato e splendido come sai essere tu. Mi sono persa, di nuovo. E ho paura, di nuovo. Se esistesse una qualunque divinità, gli chiederei cosa posso fare per farti tornare da me. In questo momento puoi salvarmi solo tu, non hai idea di quanto sia vero. Torna a salvarci, solo tu hai le mani abbastanza grandi per portarmi via.

Una donna infatuata potrebbe dire qualunque cosa. Enjoy.